Cave di Travertino

Cave di Travertino – a 5 Km

L’abbondanza di travertino, insieme alle rinomate sorgenti idrotermali, ha contribuito sin dall’antichità alla fortuna di Rapolano e ha condizionato fortemente non solo l’architettura e il paesaggio, ma anche l’economia, la struttura sociale, la storia e l’arte.
Lo sfruttamento occasionale delle cave risale già al periodo etrusco-romano: si pensi al tumulo del Molinello, fondato su un banco di travertino a pianta circolare nel VII secolo a.C., e alla necropoli di Poggio Pinci, del V secolo a.C. Alla fine del Cinquecento risalgono i primi documenti che attestano il reperimento dei materiali da costruzione di alcune importanti fabbriche, come la chiesa di Santa Maria in Provenzano a Siena, di San Biagio a Montepulciano e il Duomo di Pienza.
In travertino è anche la piccola pieve romanica di Sant’Andreino alle Cave, nascosta tra cipressi e olivi entro un panorama davvero suggestivo.
L’attività estrattiva, divenuta continuativa dall’Ottocento  sempre più legata alla professionalità degli scalpellini, raggiunge è legata all’utilizzo del travertino0 di rapolano per importanti opere architettoniche in Italia e nel mondo e raggiunge il suo massimo sviluppo nel secondo dopoguerra, grazie all’uso massiccio della pietra nell’edilizia di massa della ricostruzione post bellica. Le cave diventano così la prima attività economica di Rapolano e negli anni Sessanta del Novecento impiegano ben 1.200 addetti.
Se oggi l’industria estrattiva impiega poche centinaia di addetti, tuttavia essa rimane un tratto fondamentale di Rapolano, come dimostra la suggestiva cava dell’Oliviera, un teatro naturale di strapiombi, vecchi fronti di escavazione e sorgenti che, negli anni scorsi, è stato spesso utilizzato come scenografia di numerosi spettacoli.
Qui passa l’antico tracciato della via Lauretana, forse di origini etrusche, sfruttata e ampliata dai Romani anche a causa dell’impaludamento della Val di Chiana come utile collegamento tra Cortona e Siena;