Pienza

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Pienza Pienza – a 33 Km

La storia di Pienza è strettamente legata al suo fondatore: Papa Pio II, al secolo Enea Silvio Piccolomini, che vi nacque nel 1405 da genitori membri della nobile famiglia senese che i rovesci politici avevano confinato nella proprietà di campagna.
L’allora Corsignano era una borgata fortificata già conosciuta in epoca romana che, ancor prima, remoti abitatori avevano scelto come residenza primitiva lasciando tracce abbondanti del loro passaggio, riferibili all’età del neolitico superiore e del bronzo.
Enea Silvio Piccolomini, umanista raffinato e insigne, intrapresa la carriera ecclesiastica e divenuto Papa, volle che in questo luogo, che aveva visto la sua nascita, sorgesse una città il cui nome ricordasse il suo papato.
II Piccolomini non voleva una città qualunque ma un centro urbano fortemente degno e in ideale antitesi con l’altra città che l’aveva, con la sua famiglia, ingiustamente emarginato: Siena.
Pretese così che architetti famosi e artisti di grido lavorassero ad un progetto nel quale fossero impliciti i canoni costruttivi e filosofici di un’età che si apriva ricca di promesse: il Rinascimento italiano.
In soli tre anni, dal 1459 al 1462, sorse Pienza, la Città d’Autore, la Città Ideale, la Città Utopia.
La città “nata da un pensiero d’amore e da un sogno di bellezza” come scrisse Giovanni Pascoli. Difficile dire che cosa sarebbe diventata Pienza, se il Papa non fosse prematuramente scomparso alla vigilia di una crociata contro i musulmani.
Era il 14 agosto 1464.
In tre anni e mezzo il nucleo e qualcosa di più della “città di Pio” era ormai nato. “Corsignan de’ Ladri”, la borgata di frontiera che già il Boccaccio aveva ricordato nella sua celebre novella di Cecco di Fortarrigo, poteva cambiare nome e immagine grazie al suo grande pr

Fulcro della struttura urbanistica di Pienza è Piazza Pio II concepita “a tavolino” per mettere in pratica le nascenti concezioni umaniste della società rinascimentale. In essa si affacciano tutti i principali monumenti, ricchi di soluzioni architettoniche innovative e di opere d’arte.
Nella celebre ‘domus vitrea’, costruita in stile rinascimentale nella facciata e in stile gotico all’interno, sono custodite tavole dipinte dai migliori pittori dell’epoca: Giovanni di Paolo, Matteo di Giovanni, il Vecchietta, Sano di Pietro; nell’abside il coro ligneo di stile gotico.
Nel piano sottostante l’abside, la chiesa di San Giovanni con il Battistero del Rossellino e la possibilità di visitare le suggestive “Gallerie del Duomo”, sottofondazioni realizzate agli inizi del 1900 per consolidare la struttura del duomo.
Il Museo Diocesano, gia Museo della Cattedrale, recentemente e splendidamente allestito nel Palazzo Vescovile (Palazzo Borgia), conserva meravigliosi arazzi fiamminghi del secolo XV-XVI, suggestive tavole e sculture lignee di Bartolo di Fredi, del Vecchietta, del Maestro dell’Osservanza, corali miniati di Sano di Pietro e Pellegrino di Mariano, una croce in bosso minuziosamente scolpita (secolo XIV) ed il famoso Piviale di Pio II, rarissima opera inglese finemente lavorata in filigrana d’oro con oltre 150 figure ricamate.
Nel maestoso Palazzo Piccolomini, residenza papale, si trova oggi un altro museo, nel quale si possono visitare la sala d’armi, la camera da letto del Papa, la biblioteca ed il medagliere di Pio II e Pio III.
Bellissimo il loggiato che si affaccia sul giardino pensile, uno dei primi in Europa nel suo genere.
Chiude sul lato est il Palazzo Civico, anch’esso realizzato dal Rossellino e perfettamente coerente con l’architettura della piazza: l’ampio loggiato a piano terra concorre con l’angolatura degli altri palazzi ad estendere l’altrimenti angusto spazio centrale.
Lungo il Corso Rossellino, nell’antica Chiesa di San Francesco si possono ammirare una tavola della scuola di Duccio Boninsegna, affreschi del secolo XIV e XV, una Madonna attribuita a Luca Signorelli e pitture di Matteo Balducci e Ugolino Lorenzetti.
Il Crocifisso ligneo del Maestro di San Pietro in Rosso è stato trasferito nel Museo Diocesano.
I Palazzi Ammannati, Gonzaga e del Cardinale Atrebatense, completano un tessuto urbano di grande fascino.
Da Via del Casello si gode la splendida vista sulla Val d’Orcia; nello sfondo il Monte Amiata che fa da cornice insieme alla Rocca di Radicofani (sulla sinistra) e al crinale su cui poggia Montalcino (sulla destra).
Lungo le vie del paese si possono scoprire angoli suggestivi e costruzioni di vario interesse: le “case nuove” di Pio II, quartiere realizzato per dare case alle famiglie trasferite per realizzare i palazzi papali; il “conservatorio” San Carlo, antica fortezza trasformata in istituto religioso, attualmente ospita il centro convegni, la biblioteca e prossimamente il museo della città; il quartiere Gozzante, il più antico nucleo cittadino con piccole case realizzate sulla rupe di arenaria che si affaccia nella Val d’Orcia.

Nelle immediate vicinanze di Pienza, la Pieve di Corsignano, eccezionale esempio dell’arte romanica, un monumento affascinante ed essenziale per comprendere la storia e l’origine di Pienza. Vi si giunge in pochi minuti scendendo le strade delle Fonti.
Molto belli i due portali decorati, il campanile cilindrico e tutte le sculture che i tagliapietra dell’epoca hanno lasciato scolpito all’esterno e all’interno della chiesa. Interessante la minuscola cripta collocata sotto il presbiterio.